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Randazzo: la Vara e il museo dei pupi

Randazzo un paese consegnatoci quasi intatto dal Medioevo

Un paese consegnatoci quasi intatto dal Medioevo fino all'ultima guerra, che ll ha ridotto a frammenti, pure ancora indomiti e vitali. Il tessuto urbano del centro storico descrive una notevole piazzaforte militare con mura e torri e un reticolo regolare di strade voluto dalle maestranze lombarde giunte nel XII secolo al seguito dell'invasore Normanno. Tradizionale la divisione in tre quartieri alla tre chiese principali: Latina S.Maria, Greca S.Nicola, Lombarda S. Martino. Romano e Gotico si intrecciano in tutte le fabbriche a spunti rinascimentali e barocchi si sovrappongono qua e là con rispetto. Domina la pietra lavica, occhieggiano quasi ovunque brandelli di architettura duecentesca e di quella trecentesca di ispirazione catalana.

La Vara

La festa di Ferragosto, con la processione folcloristica della cosidetta "Vara", è da sempre la festa principale della città ed è il ricordo più popolare del passato.
La "Vara" è un fercolo alto circa venti metri, composto da un'armatura di ferro e legno decorata da specchi, carta multicolore e dorature. In essa è rapppresentata l'Assunzione di Maria al cielo: alla base c'è il sepolcro della Vergine, pieno di fiori e privo del suo corpo. Più in alto S. Tommaso è in preghiera, quasi a giurare quella fede che aveva negato alla resurrezione di Cristo. Più in alto S. Michele Arcangelo e angeli di tutti gli ordini si prostano alla Vergine Maria che è sopra di loro, sotto ad una grande corona.

Museo di Scienze Naturali

Il Museo Civico di Scienze Naturali è sistemato in un'ala del piano rialzato dell'Istituto "Santa Giovanna Antida". Dall'atrio di ingresso si accede all'ampio corridoio ove sono installate sei vetrine pensili; le prime tre presentano farfalle, appartenenti al sottordine dei Ropaloceri raccolte im massima parte in Sicilia. Nella sala 1 troviamo numerosi reperti naturalistici (fossili, minerali, rocce, conchiglie). Di particolare interesse risultano gli esempi di fauna pleistocenica siciliana, numerose ammoniti e alcuni pesci fossili. La seconda vetrina ospita alcuni prodotti vulcanici come un tufo vulcanico che conserva l'impronta di una felce. Le restanti sale del Museo ospitano una ragguardevole raccolta ornitologica. Sono esposte tutte le specie che normalmente nidificano in sicilia e alcuni esemplari di uccelli estinti o in via di estinzione in Sicilia come il Francolino, la Gallina prataiola, il Gabbiano corso, il Gufo reale, il Gipeto, il Pollo sultano, il Picchio verde, il Picchio nero, il Basettino.

Il museo dei pupi

39 esemplari di alto valore storico e artistico, costruiti fra ‘800 e ‘900 da Pupari storici della scuola catanese e vestiti con stoffe pregiate ed armature in metallo cesellato. Un allestimento originale e funzionale per conoscere il fascino e la cultura dell’Opera dei Pupi

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